Napoli è sempre più al centro della mobilitazione con il popolo greco e a sostegno del governo di sinistra di Syriza e di Alexis Tsipras.
Raccogliendo l’appello internazionale per una settimana di mobilitazione in tutta Europa, per affermare la voce e i diritti dei popoli e degli oppressi contro le pretese e i ricatti delle oligarchie e della finanza, Napoli è scesa in piazza sin da subito, lo scorso 30 giugno, quando alcune migliaia di persone hanno animato un presidio di solidarietà presso la Piazza del Municipio del capoluogo partenopeo.
Una manifestazione ricca e plurale, in cui consistente e significativa è stata la presenza delle organizzazioni della sinistra (da Rifondazione Comunista ai Comunisti Italiani, dai comitati de l’Altra Europa a SEL, dalle associazioni politiche, tra cui “Sinistra Lavoro”, e della cittadinanza attiva, dalle forze del sindacalismo conflittuale a diverse realtà di lotta e di movimento, collettivi militanti e reti sociali, antifasciste, antirazziste), ma anche di altre forze politiche, diverse per connotazione e collocazione, che pure hanno fatto della battaglia contro il debito pubblico uno dei loro cavalli di battaglia, come, ad esempio, il Movimento 5 Stelle.
Una presenza significativa, quest’ultima, in piazza; quasi impalpabile, invece, nel successivo appuntamento della settimana di mobilitazione, convocato da reti e collettivi, e tenuto presso l’ex OPG, “Je So’ Pazzo”, a Materdei, quartiere popolare del centro partenopeo, lo scorso 1 Luglio, dove pure si sono radunate decine e decine di persone, ed in cui i compagni e le compagne dello spazio occupato e recuperato, a destinazione sociale e fruizione collettiva, hanno ben saputo introdurre i lavori, animati dalla relazione e dalle conclusioni, dopo l’intenso e appassionato dibattito, da parte di Argiris Panagopoulos, antenna italiana di Syriza.
Netto e preciso il suo messaggio, una vera e propria “lezione di politica” per le realtà del fronte democratico, progressista e rivoluzionario che, in Italia, cercano un nuovo percorso e provano una inedita convergenza.
La netta opposizione di Syrizia, in uno con il popolo greco, a subire il ricatto del debito o ad impegnare le proprie risorse nel ripagare debito e interessi anziché fare fronte alle primarie necessità e ai fondamentali bisogni della popolazione.
L’importante crescita del consenso popolare intorno a Syrizia, che non solo ha saputo connettersi, sentimentalmente e concretamente, con i bisogni sociali e le aspirazioni universali, di dignità, giustizia e autodeterminazione, del popolo greco, ma ha anche saputo fronteggiare l’assedio con cui, soprattutto, il Fondo Monetario e l’Eurogruppo, hanno tentato di spezzarne la resistenza.
L’esigenza di superare il dualismo tra il “politico” e il “sociale”, trascendendo le divisioni e le incrostazioni del passato e facendo emergere, a partire dalle mobilitazioni popolari e le pratiche di di conflitto e di mutualismo, un nuovo contesto unitario e avanzato per la sinistra politica e sociale.
Il compito di andare avanti, per un grande OXI – NO – al ricatto dell’austerity e alla morsa del debito, con cui disegnare una storia nuova per la Grecia e designare l’opposizione popolare alla costruzione monetarista di questa “Unione Europea”.
Unito a quello di fare di questa battaglia una vera, autentica, battaglia democratica e popolare, in cui ampliare la rete delle alleanze politiche e sociali sul terreno della democrazia e della giustizia sociale, ed attorno alla quale fare vivere l’obiettivo di un’altra economia e di un altro modello di sviluppo; una battaglia nella quale non c’è spazio né per pulsioni sovraniste e nazionalitarie, né per corrosioni qualunquiste o demagogiche, xenofobe o razziste.
Come ha richiamato lo stesso Panagopoulos: «Grillo, scherzi e populismo a parte, in Grecia non si vota per l’euro ma contro l’austerità e per la ricostruzione della nuova Europa dei suoi popoli, democratica, solidale e con una maggiore giustizia sociale. Il governo di Tsipras ha chiuso i CIE, ha dato la cittadinanza ai figli degli immigrati e ha votato una legge per la costruzione di una moschea ad Atene.
«Grillo, in Parlamento europeo i tuoi deputati si trovano proprio di fronte agli europarlamentari di SYRIZA. I tuoi europarlamentari si immischiano – a dir poco – con razzisti e xenofobi e tu stesso hai dimostrato ripetutamente il tuo disprezzo verso gli immigrati.
«Grillo, il popolo greco e Tsipras lottano nelle strade e nelle piazze. Non mandano mail di protesta, organizzano lotte con i lavoratori, i disoccupati, i precari, hanno fatto scioperi con le organizzazioni dei lavoratori, quei sindacati che tu odi profondamente. Tsipras e il popolo del “NO” abbiamo scelto da quale parte stare».
La mobilitazione napoletana per il popolo greco, a fianco di Syriza, continua venerdì, 3 luglio, con presidio e corteo da Largo Enrico Berlinguer (qui). Una nuova occasione democratica, popolare e moltitudinaria, per dire ancora NO al liberismo e alla austerity, e il nostro SI alla autodeterminazione, ai diritti dei popoli e alla giustizia sociale.
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