domenica 21 agosto 2022

Contro antisemitismo, razzismo, xenofobia


Norbert Nagel, Holocaust Memorial, Berlin, Germany, CC BY-SA 3.0
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=31746503

Ha destato allarme il rinvenimento di due svastiche scolpite in un blocco del Memoriale degli ebrei assassinati d’Europa a Berlino. Scoperto da un addetto alla sicurezza il 15 luglio scorso, l’evento, di natura antisemita, è tanto più grave perché ha avuto come oggetto un luogo commemorativo, uno dei luoghi della memoria più importanti del continente, il Memoriale degli ebrei assassinati d’Europa, vicino alla Porta di Brandeburgo e non distante dal Bundestag, il Parlamento tedesco. Il memoriale è dedicato ai sei milioni di ebrei assassinati durante la Shoah dalla Germania nazista ed è un luogo particolarmente evocativo, di memoria e dolore. 

Il Memoriale degli ebrei assassinati d’Europa, noto anche, più semplicemente, come Memoriale della Shoah, è dedicato alle vittime ebree, ed è stato realizzato su progetto dell’architetto Peter Eisenman e di Buro Happold. Consiste, essenzialmente, di un vasto spazio di 19.000 mq occupato da 2.711 lastre di cemento, disposte a griglia su un campo in pendenza in modo da dare luogo, tra le file delle lastre, a una sorta di labirinto. Come il labirinto sembra essere, apparentemente, infinito, così le lastre di cemento sono grigie e spoglie e contribuiscono a dare vita a un’atmosfera di spaesamento e di sospensione, di silenzio e straniamento. Il sito ospita anche uno spazio informativo contenente i nomi di circa tre milioni di ebrei vittime della Shoah. 

Le lastre di cemento, che rappresentano altrettante stele commemorative, sono progettate per generare una atmosfera di inquietudine e irrealtà, di spaesamento e ansia, che tuttavia, lungi dal riprodurre semplicemente i connotati della «geometria della paura», intende fornire la rappresentazione di un sistema apparentemente ordinato ma sostanzialmente straniante, grigio e tetro, che rappresenta non solo la perdita di contatto con la ragione, ma, in definitiva, con la vita stessa. Il sito della Fondazione Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa ricorda che l’opera costituisce un approccio radicale al tradizionale concetto di memoriale, anche considerando il fatto che profilo e numeri del monumento non hanno in sé alcuna allusione simbolica. 

Il che non significa, come si comprende, che il sito non possieda una sua, intrinseca e potente, carica evocativa. Molti sono i significati che sono stati associati a questo, che resta uno dei memoriali della Shoah più celebrati in assoluto. Nel percorso tra le lastre, si è continuamente espositi a luce e ombra, il che induce a pensare a un ricordo simbolico della storia precaria e volatile degli ebrei d’Europa. Il percorso attraverso il memoriale, inoltre, corrisponde, di fatto, al tracciato di un labirinto, può generare ansia e claustrofobia, e la sensazione che non sia possibile altra strada che andare avanti. Il pendio discendente che allontana sempre più può quindi rappresentare simbolicamente la graduale escalation della persecuzione da parte del Terzo Reich: all’inizio privati dei diritti ed espulsi dalla società; alla fine definitivamente rimossi dall’esistenza stessa. 

Trattandosi di un vero e proprio labirinto, più ci si addentra tra le lastre del memoriale, più si smarrisce il contatto visibile con il mondo esterno e ci si perde all’interno del percorso. Anche a questo è stato associato un significato simbolico, dal momento che questa alienazione o smarrimento finiscono spesso per ricordare la separazione e la perdita dei propri cari così comuni tra le comunità ebraiche nel corso della Shoah. Non è la prima volta che il Memoriale viene violato da atti vandalici o da eventi di carattere antisemita. Nel 2009 sono state trovate svastiche e scritte antisemite su 12 delle 2.711 lastre di pietra. Nel 2014, il governo tedesco ha annunciato l’intenzione di rafforzare la sicurezza del memoriale dopo che un video diffuso online ha mostrato persone intente a lanciare fuochi d’artificio dalla struttura di cemento la notte di Capodanno. 

È bene ricordare che proprio in tempi più recenti si registra una nuova ondata di antisemitismo in Germania. Il rapporto annuale del governo tedesco sugli sviluppi dell’estremismo rileva un aumento di quasi il 29% dei crimini antisemiti nel 2021 rispetto al 2020. Il rapporto, diffuso dall’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, si basa sulle statistiche riportate dall’Ufficio federale di polizia criminale. Complessivamente, nel 2021 sono stati registrati 3.027 incidenti antisemiti, rispetto ai 2.351 del 2020. La stragrande maggioranza è legata all’estremismo di destra, ma è in aumento anche l’antisemitismo di matrice estremista islamica, con 122 incidenti segnalati rispetto ai 26 dell’anno prima. La maggior parte dei crimini sono correlati a dichiarazioni e pubblicazioni illegali, diffuse anche online, ma sono stati registrati anche attacchi a persone e sinagoghe. 

L’estremismo di destra, le azioni criminali e antisemite poste in essere da soggetti e organizzazioni neofasciste e neonaziste, continua, in ogni caso, a costituire la matrice prevalente degli eventi e degli atti di natura antisemita. Su 3.027 casi, ben 2.552 sono stati attribuiti a neonazisti e neofascisti. Di questi, 64 erano costituiti da crimini violenti, inclusi 51 casi di lesioni fisiche. Come ha dichiarato Josef Schuster, capo del Consiglio centrale degli ebrei in Germania, il rapporto sull’estremismo «mostra che la vita ebraica in Germania continua a essere minacciata. E il pericolo più grande viene dal mondo dell’estrema destra». 

Anche per questo, sempre più essenziale diventa allora il nesso, tanto più oggi e in Europa, tra costruzione di società pluralistiche e inclusive, difesa della memoria e dei valori democratici e sociali, tutela dei diritti e della democrazia.