domenica 2 maggio 2021

Il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici e la solidarietà internazionalista

Foto: José Raúl Rodríguez Robleda, www.trabajadores.cu

Richiamando l’esigenza dell’unità, sia su scala nazionale sia nella dimensione internazionale, del proletariato, del mondo del lavoro, delle masse popolari, e soffermandosi sulle iniziative di lotta e di rivendicazione per un avanzamento delle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori, nel tempo duro delle politiche di “confinamento”, di contenimento del contagio e di «governo della pandemia», la Conferenza provinciale si svolge in un momento impegnativo, denso di richiami di forte impatto politico e simbolico, anche nella dimensione propria della solidarietà internazionalista.

Siamo infatti nel 60° anniversario della eroica vittoria di Playa Girón. Il 17 aprile 1961 aveva inizio il tentativo di invasione del territorio di Cuba da parte di un esercito di mercenari, finanziato, addestrato e armato dagli Stati Uniti, con l’obiettivo di rovesciare la Rivoluzione che aveva trionfato appena due anni prima, nel 1959, e che proprio in quel 1961 avrebbe dichiarato il proprio carattere socialista.

Le forze armate, le milizie rivoluzionarie, il popolo di Cuba, con la loro autodifesa e con la loro resistenza, fecero fallire l’invasione nell’arco di 72 ore, anche sulla spinta di una vasta solidarietà internazionale, che in Europa, e anche in Italia, portò migliaia di cittadini e cittadine a scendere in piazza, per manifestare contro l’imperialismo e in solidarietà con la Rivoluzione cubana.

Proprio sull’onda di quella mobilitazione, si formarono i primi circoli che diedero vita, quello stesso anno, alla Associazione Nazionale di Amicizia Italia - Cuba, punto di riferimento, nel nostro Paese, del movimento di solidarietà con Cuba, anch’essa giunta quest’anno ai sessanta anni.

Quella di Playa Girón fu dunque una data spartiacque: per gli Stati Uniti, la prima sconfitta militare in America Latina; per Cuba, l’inizio dell’approfondimento in senso socialista delle conquiste rivoluzionarie; in generale, una tappa importante della solidarietà internazionalista dei lavoratori e delle lavoratrici, del sindacato e delle organizzazioni democratiche anche nel nostro Paese.

Proprio nella ricorrenza così significativa di Playa Girón, si è celebrato, tra il 16 e il 19 aprile scorsi, l’ottavo Congresso del Partito Comunista di Cuba, che ha portato una nuova generazione politica, dopo la generazione “storica” di Fidel, alla direzione del Partito e del processo rivoluzionario a Cuba e ha ribadito l’obiettivo strategico della lotta per una prosperità diffusa, nel quadro dell’ulteriore avanzata verso il socialismo, in direzione di un mondo più giusto, equo, solidale, inclusivo.

Se da un lato, dunque, come il Congresso ha ribadito, Cuba continua ad avanzare nel senso della continuità e dell’innovazione, dall’altro lato la creatività e la consapevolezza del momento storico e politico, sul piano interno e internazionale, restano le bussole del suo orientamento strategico.

Come ha richiamato Raul Castro, nella relazione centrale del Congresso, «è necessario rendere più dinamico il processo di aggiornamento del modello economico e sociale, in modo da promuovere una adeguata combinazione di pianificazione centralizzata con la necessaria autonomia e decentralizzazione ai livelli intermedi e di base del sistema d’impresa e dei governi locali. [...] 
 
«Non si può mai dimenticare che la proprietà di tutto il popolo dei mezzi di produzione di base è la base del potere reale del popolo lavoratore». Di conseguenza, «abbiamo bisogno di creatività, di adattarci efficacemente allo scenario in cui viviamo, di promuovere lo studio della storia del Paese, di trasmettere il messaggio di ottimismo e la fiducia che insieme sapremo affrontare e superare qualsiasi ostacolo. Abbiamo bisogno di una profonda trasformazione volta a rafforzare l’essenza e i valori che emanano dall’opera della Revolución».

La solidarietà internazionale ed internazionalista continua ad essere, per questi motivi, risorsa strategica per l’orientamento al socialismo e per l’amicizia tra i popoli. Sviluppata soprattutto con l’inaugurazione del Período Especial, quando, all’indomani della fine dell’Unione Sovietica e del campo socialista e l’inasprimento delle sanzioni coercitive statunitensi, Cuba si trovò ad affrontare uno dei periodi più duri (in particolare tra il 1992 ed il 1996), la stessa solidarietà “materiale” (campagne di donazione, progetti di cooperazione), è sempre iscritta all’interno della cornice e della logica della solidarietà “politica”, fatta di azioni e iniziative, progetti e campagne in difesa della Rivoluzione, della sovranità popolare, della integrità e della autodeterminazione di Cuba.

Le organizzazioni democratiche, il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici sono oggi impegnati, verso Cuba, in particolare in due ampie iniziative di cooperazione:

a. la raccolta di fondi per l’Istituto Cubano dei Vaccini Finlay:

a causa del blocco degli Stati Uniti, cui è sottoposta da quasi 60 anni, Cuba vede fortemente ridotta la possibilità di acquisire la tecnologia necessaria nella lotta contro la pandemia. È stata quindi aperta una raccolta fondi da destinare all’Istituto Cubano dei Vaccini Finlay, a sostegno della ricerca cubana.

I dettagli sono al sito della Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba:

b. la campagna per l’acquisto di medicinali oncologici pediatrici che Cuba non può acquistare a causa del blocco unilaterale e illegale imposto dagli Stati Uniti:

anche questi medicinali fondamentali non possono essere acquistati da Cuba a causa dell’infame blocco statunitense. I dettagli sono in questo link.

Non diversamente, le forze di progresso rilanciano iniziativa e mobilitazioni su tre grandi campagne:

1. La campagna per la restituzione della base navale di Guantanamo occupata illegalmente dagli USA e la denuncia dell’aggressione mediatica orchestrata dagli USA contro la rivoluzione cubana;

2. La campagna per il conferimento del Nobel per la Pace alla brigata medica cubana “Henry Reeve” il cui contributo è stato, com’è noto, cruciale anche nel nostro Paese (Lombardia e Piemonte) per fare fronte alla pandemia. In Italia, la brigata medica cubana ha effettuato migliaia di assistenze mediche e decine di migliaia di assistenze infermieristiche, salvando alcune decine di vite, in uno sforzo straordinario per il quale, come ha scritto la sindaca di Crema, «ci si trova di fronte ad un altro segmento di umanità, capace di guadagnarsi la gratitudine e la riconoscenza di tanti italiani»;

3. La campagna per la fine immediata del bloqueo e contro le sanzioni e le «misure coercitive unilaterali». Gli USA hanno imposto in maniera unilaterale, in violazione del diritto e della giustizia internazionale, oltre 240 misure restrittive ai danni di Cuba, con danni per milioni di dollari.

Dal 1992, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite vota sistematicamente contro il blocco imposto dagli Stati Uniti a Cuba. Nel 2019, 187 Paesi si sono espressi contro il blocco, solo 3 a favore, USA, Israele e Brasile. Come ha dichiarato Hilal Elver, relatore speciale ONU sul diritto all’alimentazione, «la continua imposizione di sanzioni economiche paralizzanti alla Siria, al Venezuela, all’Iran, a Cuba e, in misura minore, allo Zimbabwe, solo per citare i casi più importanti, mina gravemente i diritti fondamentali e in particolare il diritto fondamentale a un’alimentazione sufficiente e adeguata». 
 
Dunque, solidarietà internazionalista nella lotta per la giustizia sociale, la democrazia, la pace. 
 

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