sabato 31 dicembre 2022

Di cosa parliamo quando parliamo di Unione Sovietica e socialismo


Thomas Taylor Hammond (1920 - 1993), "Glory to Labor", 1975, CC BY-SA 4.0, Wikimedia_Commons

L’Unione Sovietica si estendeva per 22.4 milioni di chilometri quadrati pari a circa 1/6 dell’intera superficie terrestre. Copriva, di conseguenza 11 fusi orari, dal momento che l’estensione in lunghezza dell’Unione, da est a ovest, è pari a 10.900 chilometri, coprendo, appunto, 11 dei 24 fusi orari del pianeta. Su una tale superficie, vivevano, al 1990, circa 290 milioni di abitanti, espressione di circa 100 nazionalità: uno dei contesti multietnici, multiculturali e plurinazionali più significativi dell’intera storia umana.

L’Unione Sovietica (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) era composta da 15 repubbliche socialiste: Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Estonia, Georgia, Kazakhstan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Moldavia, Russia, Tajikistan, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan. In base alla costituzione del 1936, da alcuni ritenuta «la costituzione più bella del mondo», l’Unione Sovietica è definita «Stato socialista di operai e di contadini. La base politica dell’URSS è costituita dai Soviet dei deputati dei lavoratori, sorti e consolidatisi in seguito al rovesciamento del potere dei proprietari fondiari e dei capitalisti e alla conquista della dittatura del proletariato».

In base agli articoli 3, 4 e 5 della costituzione, «tutto il potere nell’URSS appartiene ai lavoratori della città e della campagna, rappresentati dai Soviet dei deputati dei lavoratori. La base economica dell’URSS è costituita dal sistema socialista dell’economia e dalla proprietà socialista degli strumenti e dei mezzi di produzione, affermatisi come risultato della liquidazione del sistema capitalista dell’economia, dell’abolizione della proprietà privata degli strumenti e dei mezzi di produzione e dell’eliminazione dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. La proprietà socialista nell’URSS assume forma di proprietà statale (patrimonio di tutto il popolo), oppure forma di proprietà cooperativo-kolchoziana (proprietà dei singoli kolchoz, consorzi cooperativi)».

In base all’art. 6, «la terra, il sottosuolo, le acque, le foreste, le officine, le fabbriche, le miniere, le cave, i trasporti per ferrovia, per via d’acqua e per via aerea, le banche, i mezzi di comunicazione, le grandi imprese agricole organizzate dallo Stato (sovchoz, stazioni di macchine e trattori, etc.), nonché le imprese comunali e il complesso fondamentale delle abitazioni nelle città e nei centri industriali, sono proprietà dello Stato, cioè patrimonio di tutto il popolo». In base all’art. 9, «accanto al sistema socialista dell’economia, che è la forma dominante dell’economia nell’URSS, è ammessa dalla legge la piccola economia privata dei contadini non associati e degli artigiani, fondata sul lavoro personale ed escludente lo sfruttamento di lavoro altrui».

Il prodotto interno lordo dell’URSS (1989) ammontava a 2.600 miliardi di dollari, con un prodotto pro-capite superiore a 9.200 dollari. Diversi i primati in termini economici; in ambito sociale e culturale, ammontava a 4.650 milioni di spettatori il numero di presenze nelle sale dei cinema nel 1970 (920 milioni il botteghino negli Stati Uniti nello stesso anno), un record assoluto. Come ha ricordato Oleg Egorov, «l’URSS non risparmiò mai carta per enormi tirature: negli anni Ottanta furono venduti miliardi di libri. «C’erano circa 50 miliardi di libri solo nelle biblioteche domestiche in tutta l’Unione Sovietica», scrive lo storico Aleksandr Govorov in Istorija knigi (Storia del libro). Ciò fornì all’URSS le basi numeriche per autodefinirsi la nazione che legge di più».

Storicamente, l’Unione Sovietica fu il primo stato a costruire una società socialista, basata sugli ideali di emancipazione, giustizia sociale e uguaglianza, attraverso la più grande forma di economia pianificata della storia moderna; il primo stato nella storia a porre fine alla fame grazie alla collettivizzazione della terra e alla strategia della programmazione e della pianificazione economica; il primo stato nella storia a realizzare il più radicale avanzamento dell’alfabetizzazione e della lotta contro l’analfabetismo a livello di massa. Secondo i censimenti, sino al 1913, almeno il 60% degli adulti russi era analfabeta, appena una generazione dopo la Rivoluzione d’Ottobre (1917), l’87% dei cittadini sovietici sapeva leggere e scrivere (1939). 

 

Unknown, Poster celebrating the unity of the Republics: on the flag "Greetings to the great Stalin", below "Long live the brotherly union and great friendship of the peoples of the USSR!" in Russian, Public Domain,Wikimedia Commons

Un risultato storico di eccezionale valore, secondo diversi analisti e ricercatori, è quella che è considerata la più grande crescita economica nella storia dell’umanità, con la quale la Russia è stata trasformata da paese arretrato, rurale e feudale, in una potenza economica, industriale e tecnologica; Isaac Deutscher, a titolo di esempio, ricordava che «Stalin ha preso la Russia con gli aratri in legno e l’ha lasciata con la bomba atomica». L’Unione Sovietica è stata la seconda economia del mondo per volume, dal 1945 al 1986.

L’Unione Sovietica ha inoltre il merito storico di avere sopportato il maggior peso nella Seconda guerra mondiale sconfiggendo in maniera determinante le armate naziste; secondo gli analisti militari il 70% dell’esercito nazista fu sconfitto sul fronte orientale, circa 24 milioni di sovietici morirono nella più grande guerra della storia per porre fine al nazismo. La sconfitta del nazismo e la liberazione dell’Europa sono stati meriti storici delle forze alleate e, in misura prevalente e determinante, dell’Unione Sovietica.

L’Unione Sovietica è stato anche il primo stato della storia a impostare, progettare e istituire un sistema completo di protezione sociale (welfare system); in base alla costituzione del 1936: 7 ore lavorative, 6 per gli specialisti; sistema pensionistico per anziani e disabili; pensione a 60 anni (per gli uomini) a 55 anni per le donne, per i lavori usuranti (miniere, industria pesante ...) età della pensione a 50 anni; per ricevere la pensione completa era necessario lavorare tra i 20 e i 25 anni; maternità, dall’inizio della gravidanza, e un anno dopo il parto, 20 mesi in totale; malattia: 100% del salario.  

Il primo sistema sanitario pubblico, gratuito e universale della storia, che aumentò l’aspettativa di vita dei sovietici, da 40 anni nel 1917 a 70 anni negli anni Ottanta. I risultati dell’eliminazione della fame, delle protezioni sociali e del sistema sanitario possono anche essere confrontati con la statura media dei sovietici, nel 1917 pari a 1,60 m negli anni ‘80 pari quasi a 1,80 m. Il primo sistema educativo completamente pubblico, gratuito e universale, che ha raggiunto i più alti tassi di alfabetizzazione della storia. Inoltre, le scuole sovietiche offrivano pasti gratuiti per gli studenti, così come gli asili nido, completamente gratuiti.  

Le donne avevano gli stessi diritti degli uomini, lo stesso stipendio, le stesse opportunità di lavoro, le stesse opportunità di lavorare nella pubblica amministrazione e completo diritto di voto; l’URSS è stato il primo paese al mondo a legalizzare il divorzio, l’aborto e ad abolire lo status di illegittimità dei figli nati fuori dal matrimonio (un misura di questo genere in Italia è stata introdotta con decreto legislativo n. 154 solo nel 2013).

L’URSS ha conseguito storici traguardi nello sviluppo scientifico e tecnologico: il primo satellite messo in orbita: lo Sputnik 1; il primo animale in orbita: Laika su Sputnik 2; la prima sonda sulla Luna: la sonda Luna 2; il primo uomo nello spazio: Jurij Gagarin; la prima donna nello spazio: Valentina Tereškova; la prima passeggiata spaziale: Aleksej Leonov; il primo allunaggio morbido: la sonda Luna 9; la sonda Venera 7 fu il primo oggetto costruito dall’uomo ad atterrare con successo su un altro pianeta, re-inviare immagini ed effettuare una scansione ad alta risoluzione della superficie. Le missioni spaziali sovietiche hanno mostrato, per la prima volta, il volto nascosto della Luna e fatto atterrare oggetti spaziali su un altro pianeta. 

 

Sabas88, "Conquest of Space", gift from the Soviet Union to the United Nations, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons

L'URSS è stato il paese in cui la cultura ha raggiunto i massimi livelli di espressione. Era il paese in cui venivano letti e venduti più giornali, dove venivano venduti più libri, in cui si tenevano più concerti musicali. Un paese in cui gli operai partecipavano attivamente alla vita culturale del loro paese, grazie alla presenza di numerosi teatri, cinema ed edifici culturali. L’URSS era altresì una delle nazioni più diversificate del mondo dal punto di vista etnico e culturale, con oltre cento distinte etnie nazionali che convivevano pacificamente.

I beni primari, così come l’elettricità o l’acqua, erano sostanzialmente gratuiti, così come gli alloggi. I veicoli erano difficili da ottenere, era previsto un lungo periodo di attesa, ma c’era una rete di trasporto pubblico che copriva il vastissimo territorio dell’URSS; il trasporto pubblico nei centri urbani era gratuito e di ottima qualità; la metropolitana di Mosca, per le sue caratteristiche monumentali, artistiche e funzionali, è ancora oggi considerata una delle più importanti al mondo. Infine, le politiche ispirate all’internazionalismo socialista, all’amicizia tra i popoli e alla solidarietà internazionale, il supporto ai movimenti di liberazione, nonché alle rivoluzioni nel mondo, nei processi di decolonizzazione, a Cuba, in Nicaragua, in Vietnam e diversi altri paesi.

La fine dell’esperienza storica del socialismo in URSS ha portato, in generale, un drammatico peggioramento delle condizioni materiali di esistenza della popolazione. In base ai dati, tra la metà degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta, il PIL della Russia è sceso del 40%, i salari si sono dimezzati, la povertà è passata da 2.2 milioni (meno dell’1% della popolazione) nel 1987-1988 a 66 milioni nel 1993-1995 (più del 40% della popolazione). Incalcolabile il numero di persone morte in conseguenza della fine dell’URSS e delle misure della shock therapy (apertura radicale al mercato, fine delle protezioni sociali, dismissione e privatizzazione della proprietà pubblica) applicata dopo la fine dell’URSS; il coefficiente Gini, misuratore della diseguaglianza, è passato dal 28% (1990) al 40% (2000). Nel 1994 la speranza di vita per gli uomini non arrivava a 58 anni.

Come indicato dalle rilevazioni del Levada Centre, più del 60% dei russi oltre i 35 anni (2017) rimpiange l’URSS e più del 50% ritiene che Stalin sia stata una figura «principalmente positiva» per il Paese (2019). Esaurita quell’esperienza storica realizzata e specifica, storicamente determinata, resta aperto e attuale il tema del socialismo, dell’organizzazione della proprietà statale dei mezzi fondamentali della produzione, della pianificazione e della programmazione della dinamica economica nei suoi molteplici comparti in società sempre più dinamiche e complesse, dell’organizzazione della società e dell’affermazione dei lavoratori e delle lavoratrici alla direzione del Paese, della lotta contro l’imperialismo e per un mondo sempre più policentrico e multipolare, delle grandi questioni della guerra e della pace, in una parola, appunto, del socialismo, con i suoi affinamenti e le sue attualizzazioni, come prospettiva di trasformazione.



Riferimenti:

Domenico Ruocco, Rita Di Leo, Domenico Caccamo, Cesare G. De Michelis, Sergio Rinaldi Tufi, Xenia Muratova, Voce “URSS” (XXXIV, p. 816; App. I, p. 1098; II, 11, p. 1065; III, 11, p. 1043) - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981).

Giuseppe Boffa, “Storia dell'Unione Sovietica”, quattro volumi, L’Unità, Roma, 1990.

Associazione Stalin, “La Costituzione sovietica del 1936. Una tappa essenziale per consolidare il socialismo. Il rapporto di Stalin sul progetto di Costituzione dell'URSS. Il testo”, Strumenti n. 10, associazionestalin.it/costituzione_1936.pdf.

P. Biscaretti di Ruffia, G. Crespi Reghizzi, “La Costituzione sovietica del 1977”, Giuffrè, Milano, 1990.

Gianmarco Pisa, "La morte di Gorbačëv e la fine dell'URSS", Gramsci Oggi, n° 0, Ottobre 2022, pp. 29-31: gramscioggi.org.

Pagina Facebook, “Conosciamo l' URSS e i paesi del blocco socialista”, 30 dicembre 2022: facebook.com/conosciamoURSS/photos/a.1047159728789583/2244995012339376

Max Seitz, “10 impresionantes cifras que muestran la inmensidad y el poderío de la desaparecida Unión Soviética”, BBC Mundo, 26 dicembre 2016: bbc.com/mundo/noticias-internacional-38010934

TeleSUR.TV, “¿Cómo se creó la URSS y qué impacto tuvo en el mundo?”, 30 dicembre 2022: telesurtv.net/news/creacion-union-sovietica-urss-revolucion-octubre-lenin-20181227-0020.html

Oleg Egorov, “I russi sono i più grandi lettori del mondo? Non più”, Russia Beyond, 4 giugno 2019: it.rbth.com/cultura/82840-i-russi-sono-i-più-grandi-lettori

Matteo Marinari, “I 10 record della corsa allo spazio”, Close-up Engineering, Daily Space Magazine, 2 marzo 2021: aerospacecue.it/10-record-corsa-spazio-usa-urss-nasa-satellite-luna-razzo/29171

Linda Caglioni, “Il lato oscuro della luna fotografato dai sovietici nel 1959”, Lettera 43, 07 ottobre 2019: www.lettera43.it/luna-lato-oscuro